La crisi del settore cunicolo ha spinto la Coldiretti del Friuli Venezia Giulia, a presentare all’Amministrazione regionale e nello specifico all’assessore regionale alle Risorse Agricole Claudio Violino, una richiesta affinché la Regione proceda ad inoltrare alle autorità nazionali la richiesta per lo stato di crisi del settore cunicolo.
Per saperne di più sui contenuti del documento e le proposte che l’organizzazione agricola ha indicato per uscire da questa delicata situazione, abbiamo sentito il parere del direttore della Coldiretti Elsa Bigai.
“La richiesta – rileva in proposito - è un atto dovuto. La crisi è pesante e purtroppo si protrae da troppo tempo. L’intervento della Regione perché si attivi a livello nazionale diventa quindi necessario”.
- Perché?
Il mercato ha registrato un calo dei prezzi che ha messo in grave crisi gli allevamenti. Nel corso del 2007 la quotazione media annua del coniglio vivo alla Borsa merci di Verona è risultata inferiore del 17 per cento rispetto a quella del 2006. La media delle quotazioni è stata di 1,45 euro, a fronte di un costo medio di produzione di 1,75 euro, condizionato dagli aumenti record dei mangimi e dei carburanti”.
- In questi primi mesi dell’anno, come com’è andata?
“Le quotazioni dei primi quattro mesi del 2008 confermano la crisi, con prezzi che attualmente si assestano intorno a 1,54 euro e, quindi, ben inferiori ai costi di produzione”.
- Le imprese come fanno fronte al problema?
“Per un certo periodo di tempo hanno tamponato la situazione con risorse proprie e con pesanti sacrifici. La condizione in cui si trovano ora gli allevatori non è più sopportabile anche perché è molto probabile che nei prossimi mesi si debba assistere ad una flessione che si caratterizza nei mesi estivi, con il conseguente peggioramento dei bilanci delle imprese”.
- Oltre alla richiesta dello stato di crisi, avete chiesto qualcos’altro?
“Abbiamo proposto che si valuti la possibilità di avviare insieme alle altre organizzazioni di categoria, delle iniziative per la valorizzazione della produzione locale del coniglio”.
- Ad esempio?
“Vede, gli allevatori non sono stati a guardare di fronte a questa crisi e come i suinicoltori si stanno organizzando per far fronte a questa congiuntura per promuovere il prodotto italiano. Il nostro obiettivo è di introdurre a livello locale nei menù delle mense scolastiche ed aziendali, degli ospedali e perché no nella ristorazione tipica locale, il nostro prodotto. Mi auguro che si possa fare un ragionamento a 360 gradi con la Regione e con le altre categorie anche su questa proposta, visto e considerato che i nostri allevatori con la professionalità acquisita, producono un coniglio con una carne di alta qualità e questo è opportuno tenerlo in debita considerazione”.
7 Giugno 2008
Crisi del settore cunicolo