In un momento di grave crisi il Made in Italy, e in particolare quello agroalimentare, universalmente riconosciuto come straordinaria leva competitiva e di sviluppo del Paese visto che rappresenta oltre il 16% del Pil nazionale e ha segnato, anche durante la crisi, tassi di crescita del 13%, una società partecipata dal ministero dello sviluppo economico, fa concorrenza sleale al vero made in Italy agroalimentare. Lo denuncia il presidente di Coldiretti della provincia di Udine che ha incontrato in queste settimane molti enti locali friulani, a cominciare dalla Provincia di Udine.
Fra gli altri, in collaborazione con la direzione, Coldiretti ha incontrato il Prefetto di Udine, dott. Ivo Salemme, e il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini che, assieme al vice presidente provinciale e assessore provinciale all’agricoltura Daniele Macorig, hanno condiviso l’istanza in difesa del vero made in Italy.
In maniera analoga Coldiretti Fvg si è attivata per promuovere l’iniziativa con le autorità, le istituzioni, gli enti economici e le parti sociali a livello regionale.
Incontri che sono serviti per denunciare l’utilizzo improprio di risorse pubbliche da parte della “Società italiana per le imprese all’Estero – Simest Spa” (società finanziaria di sviluppo e promozione delle imprese italiane all’estero controllata dal Ministero dello sviluppo economico) destinate a finanziare direttamente o indirettamente la produzione o la distribuzione di prodotti alimentari che non hanno nulla a che fare con il tessuto produttivo del Paese. L’Italian sounding ruba all’economia nazionale oltre 60 miliardi di euro all’anno. Coldiretti è pronta a scendere in piazza ancora una volta, per difendere l’autentico Made in Italy.
Le denunce avanzate dal presidente nazionale Marini hanno avuto manifestazioni di condivisione e adesione da parte di rappresentanti delle istituzioni, associazioni, enti economici, in tale contesto è opportuno e doveroso sostenere energicamente anche a livello territoriale questa importante iniziativa raggiungendo le amministrazioni e gli enti locali. A tal fine la Giunta esecutiva della Coldiretti di Udine ha predisposto un documento per le Amministrazioni comunali per richiedere il sostegno e l’adesione all’azione di Coldiretti attraverso l’adozione di specifiche delibere affinché la difesa del made in Italy agroalimentare diventi un patrimonio ed un valore comune per tutta la collettività.
Nel corso del 2011 il Governo ha assunto alcuni importanti impegni tra i quali ricordiamo l’approvazione della legge n. 4 del 2011 che ha introdotto nel nostro ordinamento il principio dell’obbligatorietà dell’indicazione in etichetta dei prodotti alimentari del luogo di origine della materia prima agricola e l’impegno, ancora disatteso, di darne piena attuazione; la definizione di criteri di finanziamento dei progetti all’estero in grado di scongiurare appropriazioni indebite delle denominazioni protette e impropri richiami all’origine italiana dei prodotti commercializzati; le linee programmatiche volte al contrasto dell’Italian sounding in quanto fenomeno ingannevole e scorretto che danneggia la nostra cultura e tradizione.