22 Gennaio 2015
ATTENZIONE AL 730: NEL 2015 SARÀ PRECOMPILATOE DOVRÀ ESSERE SCARICATO DA INTERNET

 730: da quest’anno il Governo ha previsto di inviare, entro il 15 aprile 2015, a pensionati, dipendenti pubblici e privati il Modello 730 precompilato con i dati forniti dal sostituto d'imposta (stipendio o pensione), dall'anagrafe tributaria (familiari a carico e rendite immobiliari) e soggetti terzi (banche, assicurazioni, ecc.).
Ma con che modalità sarà inviato ai contribuenti? Dal 15 aprile, i contribuenti potranno recuperare, direttamente sul computer di casa, il modello 730 precompilato dall’Agenzia delle Entrate. L’Agenzia, infatti, all’interno del proprio sito, predisporrà una sorta di area riservata fornendo in anticipo le credenziali d’accesso per ogni contribuente. Ciò significherebbe, in buona sostanza, che tutti i soggetti provvisti di accredito telematico sul sito dell’Agenzia delle Entrate potrebbero scaricare da lì il proprio Modello 730.
Ecco quindi la prima novità: il Modello 730 non arriverà direttamente “a casa” del contribuente, ma questi si dovrà dotare di un computer, chiederà all’Agenzia delle Entrate le chiavi (un nome-utente e una password) per accedere alla propria area riservata, si collegherà al sito internet dell’Agenzia stessa e quindi scaricherà la propria dichiarazione. Tutto decisamente “semplice” e alla “portata” del contribuente medio. Poi, una volta scaricata la propria dichiarazione precompilata, la dovrà esaminare. Gli verrà quindi richiesta solo la conoscenza delle “semplici” disposizioni fiscali sulla determinazione dei redditi imponibili e sulle detrazioni e deduzioni fiscali. Una volta fatta l’analisi avrà una doppia scelta: confermare il Modello oppure integrarlo/correggerlo (qualora riscontrasse dei dati mancanti, o parziali o non corretti). La conferma ovviamente renderebbe tutto più sbrigativo. Infatti “basterà” al contribuente confermare la propria dichiarazione sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate, ricollegandosi alla propria area riservata.
Qualora invece vi fosse bisogno di qualche modifica o integrazione, il contribuente dovrà necessariamente rivolgersi al sostituto d’imposta, al CAF o a qualche altro intermediario, i quali dovranno a loro volta inviare il Modello 730 rettificato all’Agenzia delle Entrate.
Ma una volta consegnato il Modello variato al CAF o al sostituto, la responsabilità sulla correttezza dei dati trasmessi ricadrà su quest’ultimi. È questo infatti un campo molto delicato sul quale la nuova norma interviene con una novità sostanziale, che prevede appunto la diretta responsabilità degli intermediari che inviano il modello. Qualora vi fosse bisogno di ulteriori controlli, ecco che l’Agenzia, anziché scomodare il contribuente, chiamerebbe in causa l’intermediario che ha trasmesso la dichiarazione chiedendo allo stesso le eventuali maggiori imposte, sanzioni o interessi.
Ecco dunque le perplessità. Almeno per un altro paio di generazioni, è del tutto irrealistico ipotizzare che un pensionato che abbia i requisiti per poter dichiarare i propri redditi tramite il Modello 730 possa provvedere a scaricare dal sito, previa iscrizione, il proprio Modello 730 precompilato, valutarne i contenuti, integrarlo se occorre e trasmetterlo. Quindi il contribuente che non sarà in grado di fare questo dovrà rivolgersi obbligatoriamente al CAF come gli anni scorsi. Come risultato avremo la maggioranza di contribuenti che dovranno farsi controllare in modo approfondito il 730 precompilato. I CAF si ritroverebbero dunque di fronte un lavoro parzialmente già svolto con criteri da decodificare e rivalutare, una situazione che potrebbe, se possibile, essere ancora più complicata di quella in cui si trova un operatore che, partendo da zero, compila una dichiarazione dei redditi.
Il controllo effettuato dal CAF non potrà che essere approfondito, considerato che l’Agenzia delle Entrate li chiamerà a pagare sia le imposte che le sanzioni che gli interessi per eventuali errori riscontrate sulla dichiarazione stessa. Pertanto difficilmente potrà essere gratuito.