Si è svolto a Gemona del Friuli a Palazzo Boton un convegno dal titolo “Forme, saperi e sapori”, promosso dal Comune di Gemona, dalla Coldiretti di Udine e dall’Ecomuseo delle acque del Gemonese. Il convegno si è proposto di far conoscere progetti innovativi riguardanti il settore lattiero-caseario, orientati alla sostenibilità ambientale del territorio. Alla base delle esperienze vi è stata la filosofia che anima gli ecomusei, ovvero l’idea di considerare i beni gastronomici come parte del più ampio patrimonio comune e condiviso della comunità di riferimento. L’iniziativa si è inserita nella locale “Festa del Formaggio”, nata per tutelare un prodotto specifico, il formaggio latteria, e ha rappresentato una nuova occasione di approfondimento, rivolta agli operatori della zona, per puntare sulla produzione tradizionale e di qualità.
L’incontro è stato introdotto da Rosanna Clocchiatti presidente della Coldiretti di Udine, che ha illustrato il ruolo di Coldiretti nei progetti di sviluppo locale e di partecipazione attiva agli stessi. È seguita la presentazione del “Piano strategico per la stabilizzazione dei caseifici di montagna”, svolta da Giuliana Masutti di Agemont e Giovanni Adduca della Comunità montana del Gemonese, Canal del Ferro e Valcanale, uno studio che fa il punto sulla situazione attuale della produzione lattiero casearia nell’alto Friuli ed indica le strategie da perseguire per il mantenimento delle attività di maggiore qualità e più radicate sul territorio.
Gli interventi successivi hanno riguardato una serie di esperienze sempre votate alla qualità e alla sostenibilità. Gianfranco Bettega fiduciario della Condotta Slow Food “Feltrino e Primiero”, si è soffermato sul progetto di recupero del botìro, un burro prodotto nelle malghe del comprensorio di Primiero, in provincia di Trento, che ha l’obiettivo di contribuire concretamente alla conservazione del territorio montano: la ripresa della produzione del burro è diventato un concreto sostegno per quelle malghe che, isolate e difficili da raggiungere, rischiano l’abbandono. Erica Masina architetto e Manuela Pagliaro in qualità di casaro, hanno parlato del progetto di recupero conservativo di una piccola latteria dell’area del Lagorai, localizzata a Tomaselli piccola frazione del Comune di Strigno, che è diventata il simbolo della rinascita culturale del paese grazie al percorso virtuoso (valorizzazione dei prodotti, scambio dei saperi, formazione dei consumatori, turismo sostenibile) che l’intervento di restauro ha stimolato. Nevia D’Odorico, responsabile della fattoria didattica “La Pecora Nera” di Ovaro, ha illustrato la forte connotazione etica che sta alla base di un’attività agrituristica e di fattoria didattica gestita a livello familiare. Carlo Toniutti, presidente del Gal Open leader, chiudendo i lavori ha evidenziato le opportunità di finanziamento che il nuovo Piano di Sviluppo Locale riserverà al settore agroalimentare, anche attraverso un’azione di coinvolgimento delle realtà locali e degli operatori attivi sul territorio.
10 Dicembre 2008
A GEMONA FORME SAPERI E SAPORI