13 Ottobre 2009
AL CONSIGLIO DELLA MONTAGNA

Violino: “Pronti 30 milioni di euro”
AGRICOLTURA, ALLARME CREDITO ERMACORA, A OGGI NEANCHE UN EURO
Coldiretti: “Un errore commissariare le comunità Montane. Gal senza futuro. Sfalci, anni di attesa per i contributi”

Anche le imprese agricole del Fvg sono con l’acqua alla gola. L’effetto congiunto del crollo dei prezzi dei prodotti agricoli e della restrizione del credito degli istituti bancari sta mettendo a rischio il futuro di molte imprese agricole che, ad oggi, non hanno ancora visto un euro dei provvedimenti della Regione legati al decreto anticrisi. La denuncia l’ha lanciata il presidente di Coldiretti del Fvg Dario Ermacora alla presenza dell’assessore regionale all’agricoltura Claudio Violino e degli assessori provinciali Ottorino Faleschini, (montagna, protezione civile, caccia e pesca) e Daniele Macorig (agricoltura, formazione professionale e lavoro) nel corso del tradizionale Consiglio direttivo di Coldiretti dedicato ai problemi della montagna che si è svolto stamani nell’agriturismo Palude Vuarbis a Cavazzo Carnico. “Purtroppo – ha specificato il presidente Ermacora – stanno entrando in crisi proprio le imprese più innovative e che hanno investito maggiormente, cioè quelle che rappresentano la prospettiva concreta dell’agricoltura del Fvg”. “Il settore – spiega Ermacora – sta vivendo una situazione di drammatica emergenza, e sarebbe un tragico errore se la Regione pensasse di ridurre le risorse al di sotto dei 70 milioni di euro l’anno, mentre per la cultura ne spende 135”. Infine un appello: “Occorre almeno 1 milioni di euro – ha detto Ermacora – per l’Agrifidi, il confidi per l’agricoltura. Con 1 milione si mettono in moto almeno 20 milioni di euro che, uniti a quelli che attendiamo per il Fondo di rotazione, potrebbero rappresentare un sostegno significativo per il settore”.

E a proposito delle risorse per il Fondo di rotazione per l’agricoltura, pronta è stata la replica dell’assessore Violino. “Abbiamo stanziato 30 milioni di euro che saranno immediatamente spendibili. In parte il contributo, che non sarà a fondo perso, sarà a tasso zero e in parte il tasso sarà concordato con le banche. Si cominceranno a pagare le rate alla fine del secondo anno. Sono fondi a valere della legge 80, già sperimentata e apprezzate dalle imprese agricole”.

Ma l’elenco dei problemi dell’agricoltura, soprattutto quella di montagna, non è legato solo alla mancanza di risorse. Rosanna Clocchiatti, presidente di Coldiretti Udine, ha evidenziato una lunga serie di problemi, irrisolti da tempo e che di anno in anno si aggravano. A cominciare dalla revisione degli enti territoriali nell’area montana (“manca una chiara visione del futuro ed in particolare di chi e come si occuperò di questi territori”) nella quale rientrano i Gal (gruppi di azione locale) nati per progettare azioni comunitarie (ci sono progetti cantierabili per 16 milioni di euro) ma che sono abbandonati a loro stessi come quello delle Valli del Natisone i cui dipendenti – come ha riferito Paolo Contento, segretario di zona di Cividale di Coldiretti – non prendono da mesi nemmeno lo stipendio. Non sono stati risolti nemmeno i problemi legati al pagamento delle misure agro ambientali e dell’indennità compensativa così come non si è ancora provveduto a risolvere i problemi provocati dai danni crescenti alle coltivazioni della fauna selvatica, in particolare dai cinghiali.

Situazioni, queste, denunciate, dal presidente della Coldiretti della Carnia Gian Pietro Tomat, da Marisa Piussi, presidente della zona del Canal del Ferro-Valcanale, da Sergio Rodaro, dal membro di Giunta Coldiretti Daniele Marangone, dal direttore di Coldiretti Elsa Bigai che ha invitato la Regione “a compiere delle scelte precise e a indirizzare le poche risorse disponibili verso le imprese professionali che accettino i percorsi di filiera”. Ai lavori, cominciati con i saluti del sindaco di Cavazzo Carnico Dario Iuri (“l’agriturismo che ci ospita è un esempio positivo di collaborazione fra pubblico e privato, vanto della nostra comunità”), alla presenza anche del sindaco di Enemonzo Iussa (“la Regione sostenga le malghe monticate e non tutte indistintamente”), del consigliere di maggioranza del comune di Villa Santina Marianna Mainardis e dei rappresentanti delle comunità montana del Gemonese e della Carnia,  sono intervenuti anche gli assessori provinciali Faleschini (“bisogna che gli imprenditori montani ritrovino il coraggio di intraprendere che fu dei nostri genitori”) e di Macorig (“occorre privilegiare i prodotti locali a tutti i livelli, soprattutto nell’area montana”). L’assessore regionale all’agricoltura Claudio Violino, concludendo i lavori, non ha nascosto le difficoltà e i problemi irrisolti ed ha invitato Coldiretti alla massima collaborazione. “Il momento è difficilissimo. Da queste crisi non ne usciremo come prima, ma se lavoriamo assieme su progetti condivisi penso che potremmo dare un buon contributo per rendere il primario più forte”.