24 Novembre 2008
PIANO DI AZIONE IN ZONA VULNERABILE AI NITRATI

Come per un punto Martin perse la cappa, allo stesso modo per un’errata lettura o interpretazione di un’ordinanza,  il comparto zootecnico della regione si è trovato in un battibaleno ingessato nel dare corso a una delle più antiche pratiche agronomiche ossia lo smaltimento delle deiezioni zootecniche. Come se non bastassero le limitazioni che impone il programma di azione nella cosiddetta ZVN (zona vulnerabile ai nitrati), ci ha messo lo zampino anche la malasorte o forse sarebbe meglio dire la poca attenzione da parte degli uffici regionali che hanno malamente interpretato un’ordinanza del TAR emessa in seguito ad un ricorso presentato da un gruppo di ditte che smaltiscono fanghi di depurazione. Ma andiamo con ordine. In data 27 novembre u.s., la regione ha convocato un urgente “Tavolo verde” per metterci al corrente della situazione creatasi in seguito alla presentazione del ricorso suddetto, evidenziando che il provvedimento metteva in sospensiva il decreto di approvazione del piano di azione in ZVN e di conseguenza, la tanto attesa deroga al divieto di smaltimento che doveva essere pubblicata il 3 dicembre 2008 e che permetteva quindi a tutti gli allevatori di procedere con lo smaltimento degli effluenti di allevamento, non sarebbe stata più pubblicata non avendo in quel caso, sempre a detta della regione, nessuna efficacia. Solo la caparbietà dei nostri uffici, attraverso la documentazione fornita dalle ditte ricorrenti – preoccupate e innervosite dai comunicati stampa di Coldiretti, hanno fatto sì che la regione, nella fattispecie gli uffici afferenti alla Direzione del Servizio Agricoltura, rivedessero con più attenzione l’ordinanza del TAR e concludessero che in effetti la sospensiva riguardava solamente l’aspetto legato al divieto di smaltimento dei fanghi in agricoltura. Riconoscendo successivamente l’errata interpretazione, la regione si è attivata al fine di procedere con la pubblicazione sul BUR del decreto del Direttore centrale risorse agricole, naturali e forestali n. 3025 dd. 21/11/2008 di deroga al divieto temporale dell'utilizzazione agronomica dei letami, dei liquami, dei concimi azotati e degli ammendanti organici che verrà edito sul BUR di mercoledì 10 dicembre 2008. Pertanto a partire da quella data e fino al 9 gennaio 2009 sarà consentito avviare allo smaltimento gli effluenti di allevamento sempre nel rispetto delle altre limitazioni previste dal programma di azione. Relativamente alle motivazioni presentate dai ricorrenti sulla illegittimità, a parer loro, dell’introduzione anche dei fanghi di depurazione nel programma di azione e quindi delle relative limitazioni nel loro utilizzo all’interno della ZVN, la nostra posizione è senz’altro di contrarietà. Infatti già il nostro settore deve rispondere per la propria parte all’inquinamento delle falde acquifere originato dai nitrati di origine agricola quando sappiamo benissimo, tutti quanti, che non è il solo responsabile e che le cause vanno ricercate anche in altri settori produttivi, industriali e civili, se poi agli altri viene consentito di utilizzare i nostri terreni agricoli per smaltire materiali prodotti in altri ambiti e senza rispettare le stesse regole a cui gli agricoltori debbono  soggiacere, allora oltre al danno si aggiungerebbe pure la beffa. Quello che noi reclamiamo essenzialmente è la pari dignità rispetto agli altri e inoltre chiediamo che se il problema dell’inquinamento riguarda l’intera collettività (ricordiamo gli scarichi da insediamenti civili) è giusto che ognuno risponda per la propria parte. L’Agricoltura oltre a prendere la propria responsabilità fornisce, con i terreni, una possibilità di soluzione all’intero sistema regionale , e proprio per questo non può essere la sola a portare il peso e subire le conseguenze. Riguardo a quanto successo nella fattispecie, ci auguriamo che da parte della regione non si verifichino mai più circostanze come quelle raccontate e confidiamo per il futuro in una maggiore attenzione per i problemi del nostro settore, e che ci si adoperi per dare risposte concrete alle imprese che da tempo attendono.