4 Settembre 2014
VERTICE A ENEMONZO SUI DANNI DEI CINGHIALI

nel territorio di Enemonzo sono stati, il 3 settembre, al centro di un vertice convocato dal sindaco di Enemonzo, Franco Menegon, su richiesta dei coltivatori diretti della zona. Nella sede municipale si sono confrontati l’assessore provinciale per la Motorizzazione civile, Caccia e Pesca Marco Quai, il funzionario provinciale Piero Ottogalli, rappresentanti delle associazioni dei cacciatori e i funzionari della  Coldiretti. Dopo aver sottolineato l’aggravarsi del problema, l’assessore Quai, d’accordo con le Riserve di Caccia,  si è impegnato a far uscire il maggior numero possibile di cacciatori per abbattere gli animali e di estendere la caccia con l’utilizzo dei cani.
All’osservazione da parte di numerosi intervenuti che i cinghiali possono essere abbattuti più facilmente di notte, l’assessore ha risposto precisando che esiste un divieto previsto dalla legge nazionale, però, se i danni sono ingenti e i danneggiati  presentano le domande di risarcimento agli organi competenti della Provincia al fine di provare l’eccezionalità della situazione, la Provincia può chiedere all’ISPRA di Bologna una deroga al divieto per l’anno 2015.
L’assessore ha anche ricordato che il Comune di Enemonzo, assieme ad altri quattro comuni della zona montana, fa parte di un esperimento finanziato dalla Provincia volto ad allontanare i cinghiali dalle zone coltivate che sta dando dei buoni risultati, fatto riconosciuto anche dai cittadini, ancorché il contenimento della specie purtroppo per ora non è  ancora soddisfacente.
Nel corso del vertice s’è parlato anche dei danni causati all’agricoltura anche da altri animali selvatici come i caprioli, le nutrie, i corvidi e i piccioni che infestano le stalle con gravi problemi di trasmissione di malattie dai volatili ai bovini che è stato affrontato in varie sedi dall’assessore Quai che ha dimostrato grande sensibilità e impegno nel cercare di arginare i danni visto che ormai è pacifico che non sarà possibile eliminare del tutto gli animali.
La Provincia ha la disponibilità di gabbie per la cattura dei corvidi e anche delle nutrie che possono essere utilizzate solo in accordo con le Riserve di caccia perché gli animali catturati possono essere abbattuti solo dai cacciatori, dietro segnalazione degli agricoltori che dovrebbero controllare due volte al giorno le gabbie.
Per maggiori informazioni contattare l’Ufficio Legale della Coldiretti di Udine.